La ginnastica tibetana è una delle pratiche più antiche del mondo, sviluppata dai lama tibetani per reintegrare l’energia qi o, in parole povere, la forza vitale. Ma quanto è davvero utile dal punto di vista fisiologico, isolata dalla componente filosofica?
Prendiamo in considerazione il complesso più popolare, che si chiama “Cinque perle tibetane”, o “Occhio della rinascita”. Per migliorare la salute e prolungare la vita, si suggerisce di eseguirlo ogni mattina.
La prima perla
Posizione di partenza: in piedi.
Tecnica:
- In piedi, stendere le braccia ai lati parallelamente al pavimento, quindi iniziare a ruotare in senso orario intorno al proprio asse.
- Iniziate con un ritmo lento e aumentatelo gradualmente di sessione in sessione.
- Se vi gira la testa, sedetevi e riposate.
Si ritiene che questi movimenti contribuiscano al risveglio dei canali energetici. È un buon esercizio per l’apparato vestibolare. Se si elimina la componente energetica e si lasciano solo le possibilità del corpo, questo esercizio è utile per orientarsi nello spazio. Gli astronauti utilizzano un sistema simile nel loro allenamento.
Può essere eseguito sia in senso orario, come consigliato nel complesso, sia in senso antiorario. Ma è molto importante non farlo molte volte, soprattutto la prima volta.
La seconda gemma
Posizione di partenza: sdraiati sulla schiena, braccia lungo il busto.
Tecnica di esecuzione:
- Sollevate lentamente le gambe (possibilmente dritte, ma potete anche piegarle) e la testa l’una verso l’altra.
- Fermarsi al punto in cui le cosce sono perpendicolari al pavimento e poi abbassare lentamente testa e gambe.
L’esercizio dovrebbe aumentare la circolazione energetica nei chakra della gola e stimolare i sistemi digestivo, genitourinario e tiroideo. Sollevare le gambe e la testa dalla posizione supina è una sfida enorme per le persone poco allenate. Bisogna fare attenzione. L’impatto è diretto a tutta la parte anteriore del corpo.
Un vantaggio particolare di questo esercizio è il movimento del collo. Il collo è probabilmente la regione più sottovalutata del corpo e spesso questo segmento della colonna vertebrale è il più immobile. In questo complesso, gli viene dedicata un’attenzione particolare.
